mercoledì 4 giugno 2008

Sul Codice da Vinci e altri problemi. Una lettura junghiana del lavoro di Dan Brown


Sul Codice da Vinci e altri problemi
Una lettura junghiana del lavoro di Dan Brown

Il Cristianesimo presenta il congelamento di alcune delle maggiori contrapposizioni ontologiche: il Bene e il Male, il Cristo e l’Anticristo, l’uomo e la donna, il Dio e la Dea. Nel mondo cristiano i valori della Dea spariscono.
Il Cristianesimo distrugge uno dei rami dell’antinomia jing/jang, senza risolverla.
La dottrina cristiana si fonda interamente sulla potenza di un Dio Padre-Creatore a sacerdozio maschile, mentre annichilisce i valori della Dea, ovvero dell’energia femminile.
Appoggiandosi a Costantino, la Chiesa di Roma non da’ al mondo una religione paritaria aperta ai due lati dell’umanità, e in grado di esprimere le due valenze dell’energia naturale, ma trasforma il paganesimo matriarcale in una potenza teocratica maschilista e misogina, demonizzando lo spirito della Dea, allontanando dal femminino sacro i valori di cura e protezione del mondo che sono sempre stati propri della Grande Madre.
Questo monopolio del maschile, incentrato sul potere, ha poi avallato la distruzione tecnologica della natura, appoggiando o giustificando ogni sorta di violenza e di guerra .
L’era dei Pesci doveva essere il tempo dell’amore e della fratellanza, e invece aveva dilaniato il mondo nelle contrapposizioni feroci, e si chiude ora nei bagliori delle battaglie, con un mondo diviso e dominato dalla strategia del terrore.
Nel 1916 uno scritto automatico aveva spinto lo psichiatra Carl Gustav Jung a ricercare le origini del Cristianesimo attraverso lo gnosticismo.
Gli gnostici, attraverso vie paranormali, aprirono a Jung la concezione di un Dio delle origini, che e’ insieme maschile e femminile, ed egli completala visione con otto anni di studio si quella parte dispersa della storia del Cristianesimo, scoprendo che la svolta totalitaria del Concilio di Nicea, che aveva configurato in modo fisso il mondo cristiano, distruggendo i valori del divino femminile.
Gli gnostici avevano composto la dualità del ‘Pesce astrologico’ in un dio che era insieme maschio e femmina, per una comunità paritaria dove i poteri inerenti al sacerdozio venivano ripartiti tra uomini e donne. Ma il desiderio di dominio aveva prevalso, nei vescovi del 3° secolo, sul messaggio di amore, travisando la visione primitiva, nel senso romano della distribuzione sessista del potere.
Jung aveva detto che non vi sarebbe stata pace nella psiche umana se le valenze del maschile e del femminile non si fossero conciliate e integrate. Lo studio del Cristianesimo gli mostrava che questa regola di conciliazione psichica valeva per la storia dell’Occidente. Finché i valori del femminile non fossero stati riconosciuti e integrati, non ci sarebbe stata pace sulla Terra. Se l’era dei Pesci era stata quella dell’opposizione, l’era dell’Acquario doveva essere quella della conciliazione, pena la fine del mondo. Giustamente papa Giovanni aveva detto in una sua profezia: “Il tempo nuovo sarà il tempo delle donne.” Cioè solo se gli uomini faranno riaffiorare i valori della Dea, le virtù della Grande Madre, ci sarà speranza di uscire dalla catena della paura per iniziare la via della fiducia.
Ragionevolmente un mondo nuovo potrà rinascere, solo se piccoli gruppi cominceranno a praticare di nuovo la compassione, l’aiuto, la condivisione, l’attività disinteressata, la partecipazione. Papa Giovanni era stato l’unico che aveva chiamato dio ‘Madre’. E ancora aveva profetizzato: “Tutti periranno. Si salveranno solo i gruppi” riecheggiando l’Apocalisse, i “144.000 giusti”, ovvero 12 x 12, come 12 erano stati gli apostoli, il primo gruppo del Cristo. In un gruppo piccolo ci sono meno tentazioni di potere e sono più forti i vincoli naturali dell’amicizia.
Il dettato automatico di Jung su Basilide è del 1916.
Se nel cristianesimo c’era un difetto, non era contenuto negli inizi, ma apparve nella svolta del 3° secolo con Nicea e si consolidò poi statuendo una chiesa di potere e non di amore.
La Chiesa sotterrò tutte le testimonianze che mostravano la sua svolta unilaterale ma, per un contrappasso dello Spirito, ciò che era stato cacciato sarebbe riemerso e ciò avvenne, curiosamente, alla fine dell’era cristiana, e proprio nella forma dell’anfora (simbolo dell’Aquario).
Nel 1897, a Ossirinco, si ritrova il vangelo di Tommaso che delinea un Cristo molto diverso.
Nel 1945 si trovano le giare di Nag Hammadi e viene alla luce una intera biblioteca gnostica che rivela il pensiero del primo cristianesimo.
Nel 1947: strepitoso ritrovamento di Qumran, 870 rotoli del Mar Morto su Antico Testamento e scritti esseni, precedenti e contemporanei al Cristo, dove si ipotizza che egli sia stato un Gran Maestro di Giustizia.
La religione tradita mostrava le prove del suo tradimento. I codici esseni e gli scritti gnostici mostrano in particolare quanto grande era stato, da parte della Chiesa, il tradimento del mondo femminile. Gli Gnostici avevano analizzato proprio lo hieros gamos o nozze sacre, unione di maschile e di femminile, che sarà poi il principio fondamentale del pensiero junghiano che lo faranno diventare uno dei maggiori esperti di alchimia del mondo.
Il Dio degli gnostici era stato una divinità tanto maschile quanto femminile, ma il Cristianesimo aveva ucciso questa armonia. La sua scelta lo portava a discriminare la società secondo basi sessiste e a disprezzare i valori attinenti al femminile come subordinati, disprezzando la terra, la natura, la materia, l’amore, la sessualità.
Ma l’atteggiamento dei primi cristiani non era questo. Il Cristianesimo delle origini era molto diverso, ma quando la Chiesa si strutturò come religione di stato, assunse le strutture formali del maschilismo romano, e, quando dovette scegliere tra gli 80 Vangeli che riportavano variamente la vita e le parole del Cristo, operò una selezione drastica e mirata, creando un Cristo su misura divina e respingendo le altre possibilità.
Così fu negato il fatto che i Vangeli apocrifi dicevano che il Cristo si era sposato, e addirittura due volte, forse con Maria Maddalena, che non era una prostituta, come si è voluto insinuare poi, ma solo una donna bella e intelligente, al punto che in alcuni Vangeli apocrifi i discepoli accusano Cristo di amare lei più di loro e di volerla come capo della sua chiesa.
Dan Brown riprende appunti in modo fantasioso questo filone, facendo della Maddalena non solo la sposa del Cristo ma addirittura l’apostolo più fedele, quello che appare nell’affresco di Leonardo, alla sua sinistra, L’ultima Cena.
Un gioco di fantasia, certamente, la furbizia di un romanziere, ma la reazione convulsa e esagitata della Chiesa di Roma attesta come sotto ci fosse un tasto dolente, un enorme delitto storico: la negazione della donna. Quella negazione era più facile mettere all’indice il romanzo che affrontare, alla fine del secondo millennio cristiano, le responsabilità etiche e giuridiche di una scelta infamante il mondo femminile. Su quella scelta, perpetrata con furia iconoclasta sui simboli del femminile sacro, si era stabilizzata la storia dell’Occidente, la sua cultura, la sua gerarchia di valori.
Forse, inizialmente, ci fu solo una strategia politica. Mai il maschilista mondo romano avrebbe mai approvato una chiesa diretta da una donna, sarebbe stata una rivoluzione sociale inaccettabile e così la Chiesa si adeguò al maschilismo romano, senza apportare troppe rivoluzioni culturali e sociali.
Noi non sapremo mai cosa avvenne duemila anni fa: forse il Cristo si sposo’, forse rimase l’uomo virginale che la Chiesa ci ha imposto e che ha giustificato sia la gerarchia del sacerdozio maschile che la demonizzazione della sessualità e della donna in quanto scatenatrice di desiderio. Noi possiamo credere piu’ verosimile che un palestinese di 33 anni fosse sposato, del resto se non lo avesse fatto sarebbe stato mal visto, e,s e il cristo fosse stato sposato, e’ verosimile che avesse dei figli, sicuramente ebbe dei fratelli, e la Chiesa cancellò anche questi nell’esigenza di calare in Maria la spodestata Dea Vergine. Sicuramente possiamo dire che il Cristo non era misogino, come fu la Chiesa per duemila anni e come e’ tuttora; certo non trattava le donne come esseri inferiori e subordinati e non avrebbe mai pensato che in suo nome la donna sarebbe stata privata dell’anima per 1300 anni e che anche dopo due millenni le sarebbe stato
vietato di esercitare il sacerdozio.
Se era un Cristo di amore, se la sua parola era rivoluzionaria, a maggior ragione non avrebbe mai convalidato il conformismo maschilista successivo.
I Vangeli gnostici parlano tranquillamente di amore tra uomo e donna, dicono che essi sono esseri simili, e che anche la donna deve crescere nella conoscenza, dunque non pongono limiti alle sue facoltà intellettive.
La vera rivoluzione della parola del Cristo non era stata solo la liberazione degli schiavi, considerati uguali ai liberi, ma era stata la liberazione delle donne, considerate pari agli uomini. Del resto, che parola di libertà sarebbe stata la sua, se avesse lasciato metà dell’umanità in una condizione di dipendenza? Per questo il messaggio cristiano trovò così largo consenso femminile. Per questo le prime martiri erano disposte a dare la vita per il nuovo credo. Non certo per cadere in un giogo uguale all’antico. Sicuramente la parola del Cristo destò tanto fervore perché vi si parlava di amore, che è una caratteristica del femminile, e non di potere, che è una regola del maschile, ma altrettanto sicuramente perché vi si parlava di libertà per tutti.
Ma, quando la Chiesa si strutturò come istituzione statale, di quella parità non si parlò più e chiunque volle avanzare richieste in tal senso fu tacciato di eresia.
Quando nel 325 l’imperatore pagano Costantino, per mettere pace nel suo stato, decise di unificare Cristianesimo e Paganesimo, creando una religione sola, stimolò un sistema religioso che fosse accettabile da entrambe le parti e non troppo rivoluzionario e che facesse prevalere elementi conservatori. Si decise che il Cristo nascesse il 25 dicembre, che era già una festa pagana, che si appoggiava sul solstizio d’inverno, momento in cui la luce del giorno riprendeva ad allungarsi, indicante simbolicamente la nascita della luce e degli dei relativi: Mitra, Dioniso, Osiride, Apollo…
Il mito del dio morto e resuscitato dopo tre giorni era presente in tutto il mondo antico, da Dioniso a Mitra e ugualmente era comune il simbolismo della dea madre ma vergine.
Antichissimi archetipi sopravvissero a contrassegnare l’esistenza del Cristo, che usciva dalla storia per entrare nell’eternità. La leggenda riprese il mito della stella e quello dell’offerta al bambinello di oro, incenso e mirra, come erano stati offerti al piccolo Krishna.
Il problema più grosso era stabilire la sua natura, se era un uomo o era Dio, e, per pochi voti, si decise che Cristo fosse Dio. Questo segna la differenza tra l’interpretazione del Cristo nella Chiesa di Roma o in altre confessioni, che lo ritengono solo un grande uomo santo. La divinità fu il risultato risicato di una serie di votazioni, dove prevalsero gli opportunisti che nella divinità del Cristo videro una forte leva di potere. Così nacque una nuova religione. Si distrussero i Vangeli che parlavano di un Cristo uomo e si tennero quelli da cui si poteva dedurre la figura di un Cristo Dio. Tutto quello che era femminile fu collegato al peccato, si fece ripiombare la donna in un mondo di dolore, di colpa, di non potere, e, quando essa divenne curatrice della malattia, la si bollò come strega e si compì su di lei il più grande genocidio dell’antichità.
La donna fu l’essere impuro per eccellenza, collegata al peccato e al demonio, la tentatrice. Su questa condanna fu costruita una gerarchia potente che per i mille anni del Medioevo concentrò la conoscenza e la gestione nelle mani di soli pochi uomini.
Ma per quanto la Chiesa abbia cercato di far sparire le tracce degli Esseni e degli Gnostici e abbia tacciato di eresia tutti gli interpreti discordanti, alla fine dei duemila anni del suo predominio totalitario, e di poco successivi gli uni agli altri, i rotoli del Mar Morto e i manoscritti di Nag Hammadi arrivarono improvvisamente e straordinariamente ritrovati a rivelare una verità che era stata nascosta per duemila anni. Questi ritrovamenti costituivano un pericolo per la religione istituzionale che ha cercato di nasconderne gli effetti o di confutarli in ogni modo. La demonizzazione di Dan Brown e’ su questa scia.
La Chiesa di stato aveva divinizzato Gesù per fondare su di lui le basi del suo potere. Ora si poteva scoprire che queste basi erano artefatte. Ecco perché, nel 2004, il romanzo giallo fantasy, ‘Il codice da Vinci’ dello storico d’arte americano Dan Brown, diventa di colpo un best seller che propaganda in modo volgarizzato e poco serio l’intera storia.
Come alcuni anni prima un altro best seller, anche questo malamente scritto e poco verisimile, pessima miscellanea di motivi new age, ‘La profezia di Celestino’, aveva diffuso di colpo nuovi modi di pensare nelle persone più aliene dall’esoterismo, ora un giallo d’autore diffondeva in modo romanzato e poco filologico uno dei maggiori segreti della Chiesa.
Ma ormai la Chiesa di Roma dava vistosi segni di cedimento e non era più un’autorità riconosciuta, anche se non abbandonava nessuno dei capisaldi su cui aveva fondato il suo immenso potere materiale e spirituale, appoggiandosi sempre alla potenza degli stati. In particolare la Chiesa non aveva mai corretto la disparità tra uomo e donna. Invece la parità tra il principio maschile e quello femminile interessava moltissimo Jung e fu il motivo portante di tutta la sua vita; in ogni momento egli lavorò per l’emersione del principio femminile e delle facoltà del femminile, e il punto principale del pensiero gnostico, su cui egli medita per otto anni fu proprio lo hieros gamos, le nozze sacre, la complementarietà e l’integrazione tra le due valenze della psiche e del mondo, lo yin e lo yang, uniti nella perfezione del Tao.
Così tutta la vita e l’opera di Jung sembrano rivolti a questo compito: non tanto indagare la psiche umana, quanto far riaffiorare i valori della Dea, facilitare l’integrazione delle energie, non solo nella psiche ma nel mondo, in quanto il mondo non e’ che la proiezione di ciò che si dilania o si armonizza nella nostra anima.
A questo punto occorreva un passaggio, che collegasse lo spirito alla natura, che facesse riemergere i valori della Dea attraverso ciò che la Chiesa aveva respinto: la materia.
Arrogandosi un potere assoluto sullo Spirito, la Chiesa cristiana aveva demonizzato, insieme al potere femminile, anche la materia, la terra, la ricerca sulle trasformazioni naturali. Ma questo passo intermedio non poteva essere assunto dalla scienza, in quanto la scienza moderna aveva dissacrato la natura e l’aveva violentata in nome di una razionalità prevaricante. La scienza era diventata non il luogo del sapere ma il mezzo attraverso cui il potere si esercitava sul mondo, la scienza si era mescolata alla politica e al mercato e dunque non poteva essere il campo del femminile ritrovato.
Doveva esserci un modo diverso di trattare la natura secondo il suo spirito ctonio e quel modo era l’alchimia.
Di nuovo e’ lo Spirito che interviene, guidando Jung, e lo fa con i sogni. Se lo studio dello gnosticismo fu preceduto da una trance, quello dell’alchimia cominciò con una serie di sogni (1926): “… essi mostravano che, accanto alla mia casa, ce n’era un’altra, o un’ala di essa, che mi era estranea. Alla fine venne un sogno in cui la raggiunsi. C’era una bellissima biblioteca con libri del 1600-1700, rilegati in pelle di cinghiale. Tra questi, alcuni decorati con strane incisioni in rame e illustrazioni con simboli che non avevo mai visto. Più tardi scoprii che erano simboli alchemici. Nel sogno ero consapevole del loro fascino. In un altro sogno ero imprigionato in un castello del 1700.”
Il sogno in cui si trovano nuove ali della casa indica che si stanno aprendo nuove parti della psiche e ciò prefigura l’accesso a nuove vie conoscitive. La parte maschile di Jung stava per incontrarsi con la sua parte femminile. Il sogno della biblioteca preannuncerà una via di cui Jung non e’ ancora cosciente e che si dispiegherà con la ricerca degli ardui testi ermetici.
Con l’alchimia il logos tornava alla Natura, nel mondo maschile risorgeva la Dea.
Il simbolo tornava là dove era nato, alla terra. Aprendosi all’alchimia, Jung sperava di capire dove sarebbe andato il mondo e come sarebbe stato il tempo nuovo.
Inizia così l’ultima ricerca junghiana, quella sulle energie sottili, le comunicazioni, i mutamenti, il sostrato comune, il rapporto tra energia della natura e psiche umane, un’applicazione diversa dalla scienza e dalla filosofia ma prossima al misticismo, la magia, lo sciamanesimo, la religione, l’arte… Jung scopre allora di riprendere il filo sottile che lo lega al suo predecessore kahrmico: PARACELSO, il grande medico alchimista del Rinascimento, e’ a metà della sua vita, ha 53 anni, gli ultimi 33 saranno la prosecuzione naturale del cammino dei grandi alchimisti, dal 1928 alla morte. Sono di questo periodo i suoi testi esoterici più difficili.
Quando Jung si imbatte nell’alchimia, vede che e’ la conclusione naturale di tutta la sua ricerca: lo gnosticismo, la filosofia naturalistica, la psicologia dell’inconscio, il Tao… tutto si unisce, i simboli gnostici si collegano a quelli dell’inconscio e alle immagini alchemiche.
Nell’alchimia si ritrovano le immagini del Piccolo Ignoto e del Grande Ignoto, dell’Oriente e dell’Occidente, del maschile col femminile, del Dio con la Dea. L’alchimia risolse il problema che Jung si era portato dentro fin dall’infanzia: il problema del suo rapporto con la madre, che velava un problema più grande: il rapporto del mondo cristiano con la Dea, del maschile col femminile, del logos con l’eros, dell’Animo e l’Anima, della parte maschile del mondo con quella femminile. Questo principio, dell’integrazione delle energie, era stato ampiamente elaborato dalle ricerche operative, clandestine e segrete, degli alchimisti per tutta l’era cristiana, ma principalmente tra il 1100 e il 1500, ed è verosimile, come vuole Dan Brown, che uno dei maggiori alchimisti sia stato proprio Leonardo da Vinci.
Gli alchimisti furono operatori dell’invisibile nel visibile. Lavorando sulla materia, riconducendosi alla DEA, ovvero allo spirito femminile, profondo, della Terra, per studiarne il simbolismo e la trasformazione, attraverso la fusione col principio maschile dell’energia, o spirito del Cielo.
L’alchimia occuperà l’attenzione di Jung per 30 anni e lo porterà al ritrovamento simbolico dell’energia femminile, dando alla sua vita una straordinaria completezza. In fondo tutta la sua ricerca aveva avuto uno scopo finale: le nozze alchemiche, l’incontro dei due principi fondamentali dell’universo, che aveva scandagliato come psicologo all’interno della psiche e ora gli apparivano come principi fondamentali di ogni trasmutazione, uniti nell’ermafrodita, il Rebis, unione di Re e Regina. Questo compimento si realizzerà alla fine della sua vita proprio in un mirabile sogno dove, con indicibile piacere, in un Eden sovrannaturale, assisterà alle nozze di Zeus con Hera, il dio del Cielo e la dea della Terra, il principio maschile e quello femminile dell’universo.
Il testo di Don Brown sfiora molti degli argomenti che abbiamo trattato.
Riporto integralmente: “In termini di profezie siamo attualmente in un’epoca di enormi cambiamenti. Il vecchio millennio si e’ appena concluso e con esso e’ finita, dopo 2000 anni, l’età astrologica dei Pesci e il pesce e’ anche il segno di Gesù. Come qualsiasi esperto di simboli astrologici ci può confermare, l’ideale dei Pesci e’ che l’uomo debba ricevere ordini dai poteri superiori, perché è incapace di pensare da solo. Perciò questa e’ stata un’epoca di fervore religioso. Adesso però entriamo nell’età dell’Acquario, il portatore d’acqua, il cui ideale afferma che l’uomo e’ capace di apprendere la verità e di pensare da sé. Il cambiamento ideologico è enorme ed avviene proprio ora.”
Quando la Chiesa volle distinguersi dal mondo pagano, sottolineando in modo dogmatico, la propria diversità, fu deciso che molti degli antichi simboli dell’energia assumessero un significato negativo. Fu così per il serpente, che connotava le energie della Terra, e divenne simbolo del diavolo, e fu così per il pentacolo, segno femminile, che venne attribuito alla magia nera. In realtà il pentacolo era un simbolo precristiano legato al culto della natura e al culto della Dea, ma la Chiesa demonizzò la Dea e i suoi attributi, e cacciò il femminile dall’universo sacro, tentando di cancellarne la storia. Dice sempre Brown: “Gli antichi vedevano il mondo diviso in due metà, maschile e femminile. I loro dei e le loro dee cercavano di mantenere un equilibrio dei poteri, Yin e Yang. Quando il principio maschile e quello femminile non erano equilibrati, sorgeva il caos. Il pentacolo rappresentava la metà femminile di tutte le cose, un concetto
religioso che gli storici delle religioni chiamano ‘il femminino sacro’ o ‘la DEA’. Le religioni antiche erano basate sull’ordine divino della natura. La dea Venere e il pianeta Venere erano una cosa sola. La dea aveva un posto nel cielo notturno ed era nota con vari nomi: Venere, la stella dell’est, Ishtar, Astante, tutti possenti concetti femminili legati alla Natura e alla Madre Terra. Il pianeta Venere traccia un pentacolo perfetto sull’eclittica ogni otto anni. Gli antichi lo avevano visto e il pentacolo era stato preso come simbolo della perfezione, della bellezza e degli aspetti ciclici dell’amore sessuale.
Come tributo alla magia di Venere, i Greci avevano fatto ricorso al suo ciclo di otto anni per organizzare anche i giochi olimpici. La stella a 5 punte stava per diventare simbolo ufficiale delle Olimpiadi ma all’ultimo minuto fu trasformata in 5 anelli intrecciati. La Chiesa prese questo bellissimo simbolo femminile e lo fece diventare il simbolo del diavolo.”
Oggi il pentacolo, che era un simbolo di protezione, e’ diventato il Pentagono, massimo organo militare per le guerre di conquista americane, il segno di Venere e’ diventato un segno di guerra e viene dipinto sui bombardieri e messo sulle spalline dei generali, con buona pace della dea dell’amore e della bellezza.
Un pentacolo e’ anche il famoso disegno di Leonardo dell’uomo vitruviano, posto come una stella a 5 punte, all’interno di un cerchio protettivo, segno di unione di maschile e di femminile.
Dice ancora Dan Brown:
“Nessuno poteva negare l’enorme bene fatto dalla Chiesa nel mondo sofferente di oggi, ma essa aveva alle sue spalle una lunga storia di inganni e di violenze. La sua brutale crociata per rieducare le religioni pagane e il culto della femminilità era durata tre secoli e aveva impiegato metodi astuti e terribili. L’opera più sanguinaria era stata il manuale contro le streghe, il Malleus maleficarum, contro ‘il pericolo delle donne che pensano liberamente’ che aveva insegnato al clero come individuarle, torturarle e distruggerle. La categoria delle streghe comprendeva tutte le donne istruite, le sacerdotesse, le zingare, le amanti della natura, le erboriste… anche le levatrici erano uccise per la loro pratica eretica di servirsi di conoscenze mediche per alleviare i dolori del parto, una sofferenza che per la Chiesa era la giusta punizione di Dio per la tentatrice… La donna, un tempo celebrata come l’essenziale metà dell’illuminazione
spirituale, era stata bandita dai templi… Non c’erano rabbini di sesso femminile, né sacerdotesse cattoliche, ne’ imam islamiche. L’atto, un tempo sacro, dello hieros gamos, l’unione sessuale tra uomo e donna, con cui ciascuno dei due acquistava l’unita’ spirituale, era stato ridefinito come peccato!.. I giorni della dea erano finiti… La Madre Terra era divenuta un mondo di maschi e gli dei della distruzione e della guerra avevamo prelevato il loro terribile tributo. Per due millenni l’io maschile non era stato frenato dalla sua controparte femminile”.
da http://www.masadawe b.org (Masada, periodico di lotta e di poesia).


LILITH FRA MITO E ASTROLOGIA



www.bagiue.it
IL MITO DELLA LUNA NERA

Fino alla fine del XIX secolo, si credeva nella possibilità che
esistesse un'altra luna, oscura, la cui distanza doveva essere tre
volte quella della Luna dalla Terra, e si pensava che assorbisse la
luce e non potesse rifletterla. Oggi giorno sappiamo che non è vero,
però con la spiegazione di Miguel Garcia resta chiaro questo punto
il suo movimento e la sua periodicità, inoltre ci resta tutto il
bagaglio simbolico interpretativo, frutto delle sue percezioni
attraverso le diverse culture.

Lilith è un fuoco d'energia astrologica che non possiede corpo
fisico, è una forza gravitazionale oscura. Quest'assenza di luce si
può interpretare come un'area di coscienza oscura e poco accessibile.

Prima Rappresentazione di Lilith. Rilievo sumeroco 1950 a.C.ORIGINI
DI LILITH

Il nome di Lilith proviene dalla tradizione ebraica Lil, che
significa notte, oscurità, penombra ed anche epoca disgraziata e
calamità, da un'altra parte Lilith significa civetta, barbagianni
(l'uccello con il quale si rappresenta, nella cultura greca, Pallade
Atena. La prima immagine conosciuta di Lilith è come donna attraente
alata e nuda, con i piedi di uccello che si alza su due leoni ed è
accompagnata da due gufi), il suo nome significa anche regina delle
diavolesse, ugualmente Lilha si riferisce al colore lilla (molto
usato da alcuni tipi di persone in periodi di rivendicazioni) , in
certe donne appare perfino nel colore delle loro labbra). Nel mito
ebraico si racconta che fu la prima donna. Che fu creata allo stesso
tempo di Adamo e non da una delle sue costole come scritto nella
Genesi 2.22, direttamente dalla Terra, come dice prima nella Genesi
1.27 (e Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza, a immagine di
Dio lo creò, maschio e femmina li creò). Nel mito ebraico si conosce
Lilith come questa prima donna, precedente ad Eva.

Nella mitologia greca appare un parallelismo con la creazione della
prima donna. Prometeo creò con acqua e fango il primo uomo, e
dall'altra parte Zeus-Padre mandò Efesto a modellare terra ed acqua
per formare un bellissimo corpo di vergine, creando così la prima
donna.

E' importante ricordare che ogni cultura descrive uno stesso
archetipo in funzione del suo stadio evolutivo o delle sue
condizioni. Perciò questo modello esprime diverse matrici secondo la
tradizione che ci trasmette le sue caratteristiche. Unendo le
differenti percezioni del modello si pretende creare un nuovo
archetipo, conciliando le differenti apparenze di Lilith.

LILITH LA NON SOTTOMESSA

Per gli ebrei è il modello di donna che si rifiuta di sottomettersi
al marito, la nemica di Eva, e rappresenta l'istigatrice degli amori
illegittimi, la perturbatrice del tetto coniugale (Lilith rifiutò di
sottomettersi al marito e lo abbandonò, lei dice ad Adamo: "Siamo
uguali, visto che veniamo dalla terra." Quando le dice questo
cominciano i disaccordi e i litigi, però in realtà la disputa
consiste su chi deve avere maggiore autorità. Nell'Enciclopedia
Giudaica si dice che "Lilith considerava offensiva la postura di
sottomissione che lui esigeva. Perché devo stare sotto di te ?
Anch'io fui fatta con la polvere, e quindi sono uguale a te. Siccome
Adamo provò ad obbligarla ad obbedire con la forza, Lilith
arrabbiata pronunciò il nome magico di Dio, si alzò nell'aria e lo
abbandonò." Secondo il racconto di J. Canals: "Nella sua
disperazione Lilith invoca l'ineffabile nome di Javhe, e
improvvisamente le vengono concesse le ali con le quali fugge dal
Paradiso presentandosi davanti a Lui, prega (cosa strana per Lilith)
Javhe che, essendo a conoscenza del suo vero nome e quindi uguale a
Lui (riferendosi a Dio), la accettasse come sua compagna. Javhe negò
la sua richiesta e Lilith lo minaccia (questa è il primo bluff della
storia) di rivelare il suo nome ad Adamo per diventare entrambi come
Lui. Per evitare che ciò succedesse, Javhe la espelle dal Paradiso".
Si dice anche che la coppia non incontrò mai la pace, principalmente
perché Lilith, non volendo rinunciare alla sua uguaglianza,
polemizzava col suo compagno sul modo e la forma di realizzare la
sua unione carnale.

Llilth di MichelangeloIn altre zone si racconta che Lilith fu
infedele ad Adamo e si lasciò sedurre da Satana e se ne andò con
lui. Se interpretiamo Satana con il materialismo e il consumismo si
può dedurre che questo modello femminile si decanta verso la
sicurezza materiale e rompe o lascia in secondo piano la relazione
idilliaca con l'uomo. Per lei è più importante la realtà materiale
che quella spirituale. Però quanto più riesce nei suoi propositi più
cresce l'ombra della sua Lilith.

LA LILITH DEI SUMERI E DEI BABILONESI

I sumeri ed i babilonesi la consideravano come un essere che abitava
nel mondo incosciente dei sogni. Per loro era una succuba che
visitava gli uomini nei loro sogni, da questa relazione nascevano
mostri senza volto, inoltre aveva molti servi che nella stessa forma
provavano a sedurre gli uomini nei loro sogni. Era quindi la
principessa dei succubi, una seduttrice e divoratrice di uomini.
Quando questa mitologia si connette con quella ebraica, uniscono
Lilith con Asmodeo - Asmodeus - In persiano Aeshma - dev "Lo spirito
della concupiscenza" . In persiano Asma Daeva significa anche il
demonio della sensualità che s'identifica con Belzebù.

PANDORA LA LILITH GRECA

I greci descrivevano quest'archetipo come Pandora, la prima donna
creata da Zeus che ordinò ad Efesto la sua elaborazione, inoltre
sollecitò la collaborazione da Atena (la sapienza) che le cedette i
suoi vestiti e la cinse con la sua cintura, Hermes gli dette le sue
qualità e Afrodite le unse la fronte con grazia e persuasione. Fu
creata come castigo per gli uomini.

L'OMBRA CHE NON SI PUO' ACCETTARE

Il parallelismo di tutte le descrizioni tradizionali ci mostra
l'ombra di ogni gruppo culturale, quello che si tende a reprimere o
quello che non si può accettare, che in queste culture dominate
dall'uomo gettano su un modello femminile più facile da reprimere.
Questo modello rivendicatore, represso in queste culture, è una
fonte di forza dell'inconscio, che si può anche associare con la
xenofobia dei popoli attuali. L'antisemitismo è una delle sue
manifestazioni.

Perciò questo modello primordiale o livello di coscienza non è
esclusivo delle donne. Jung dice che nell'uomo l'aspetto femminile
si personifica nell'inconscio attraverso l'anima, ugualmente le
donne possiedono un animus, e sostiene che esiste una base biologica
di questi opposti sessuali. Nell'uomo c'è una maggioranza di geni
maschili ed una minoranza di geni femminili. L'anima si corrisponde
alla minoranza femminile degli uomini e nelle donne l'inverso. Nei
maschi si può osservare un certo grado di "effeminatezza" che si
pone in luce con maggior o minor intensità secondo l'evoluzione
dell'individuo, mentre nelle donne si può apprezzare una maggiore
capacità di decisione e indipendenza. Però più si reprime questo
contenuto femminile maggiore sarà l'aumento dell'ombra". Quando
quest'ultima passa ai piani inferiori della coscienza e si sommano i
contenuti psichici collettivi, poi non si può esprimere con la
figura maschile, allora il lato in ombra di un uomo finisce per
essere rappresentato da un'immagine di donna.

Però si può solo raggiungere l'integrazione della personalità
attraverso l'anima per gli uomini e dell'animus per le donne,
giacché queste figure costituiscono la personificazione autonoma
dell'inconscio per entrambi i sessi. Inoltre dei complessi che
provengono dalla sessualità repressa, n'esistono alcuni che
procedono direttamente dall'inconscio. Quanto maggiore è l'energia
repressa, più forte sarà il potere di attrazione di quest'archetipo,
che può essere fonte di forza, il "genio" di un individuo ed anche
il "demonio" che lo possiede, la ragione del potere di questo
demonio risiede net fatto che il complesso autonomo emerge
dall'inconscio e si identifica con l'io, senza che il individuo
riesca a distinguerlo dal suo atteggiamento cosciente.

UN'OMBRA CHE E' DIFFICILE DA INTEGRARE

Così possiamo associare Lilith all'ombra, un modello che contiene
l'inaccettato, il represso e il difficile da assumere. Lilith, come
dice Chevalier, non può integrarsi nei quadri dell'esistenza umana,
delle relazioni interpersonali e comunitarie, è respinta nell'abisso
dell'inconscio, dal quale non cessa di indurre il desiderio che si
allontana dalle norme sociali e familiari. Per questo stesso autore,
il domicilio di Lilith è nelle profondità del mare, da dove sorgono
i mostri, simbolo del subconscio, dove la censura della coscienza fa
sì che da lì non esca niente che perturbi la vita degli uomini e
delle donne della terra.

LA CASSA DELLE REPRESSIONI

La Pandora dei greci è la Lilith che simboleggia l'origine dei mali
dell'umanità, è la cassa delle repressioni ed il simbolo di ciò che
non si deve aprire. Però nel suo aspetto positivo è anche il vaso
della speranza che si nasconde nel profondo inconscio, dove sono
latenti tutte le possibilità, tutte le ricchezze e tutti i desideri.

Questo modello o livello di coscienza si può interpretare come una
forza gravitazionale, priva di coscienza e che si riveste di
saggezza, ma che però contiene i desideri di possedere maggior
autorità e di erigersi come figura dominante, persiste nel mondo dei
sogni , soprattutto quelli che hanno un contenuto impudico. E' un
archetipo che non possiamo integrare nel quadro di una vita
ordinaria, giacché genera creature spettrali ed istiga alla
curiosità. Tuttavia la sua integrazione con l'insieme della
personalità facilita la vittoria, aumenta la prosperità e migliora
l'eloquenza. In negativo Lilith si associa al pensiero
disorganizzato o delirante ed entra pienamente in quello che noi
conosciamo come mondo "paranoico".

LA MAESTRA DI STREGONERIA

In un altro senso Lilith è la maestra di stregoneria, è la strega
che tutti portiamo dentro (donne ed uomini) o l'ombra dell'anima o
dell'animus, se vogliamo utilizzare il linguaggio psicologico. E'
l'archetipo che tratta di erigersi a dominatrice, è il modello
rivendicatore, ciò che si ribella contro tutte le disuguaglianze,
poi non è l'archetipo dominante, è il concorrente dell'io cosciente,
che si proietta in atteggiamenti sociali, nonostante tutto è Lilith
che ha la conoscenza profonda delle energie che governano il corpo.

IL PENSIERO PROIETTATO

Quando è ben integrata porta grazia e persuasione alla personalità,
aggiunge potere di decisione e di responsabilità , però quando è
completamente represso è la provocatrice delle sindromi paranoiche e
colma l'individuo di proiezioni come l'impudicizia, la falsità o la
perfidia e sviluppa una personalità castigatrice, avvolgente e
dominante.

Questo aspetto in ombra della coscienza, quasi sempre inaccettato o
inaccettabile è quello che proiettiamo senza preavviso, irrompendo
in certe esperienze personali, sotto forma di stati d'animo o
impulsi improvvisi che portano a realizzare azioni che più tardi non
potrà spiegare e scusare.

L'irruzione di Lilith nella coscienza o nella vita si percepisce
come se un altro individuo si appropriasse della personalità per
fare, dire o pensare una serie di cose contro la volontà dell'io
cosciente. Jung descrive la proiezione dell'ombra verso gli altri
come la debolezza ed i difetti che non si accettano, tutte le
qualità cattive ed inferiori che non si riconoscono, si proiettano
nell'ombra sugli altri.

LE ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA

Un altro degli aspetti della personalità attribuibile a Lilith mal
integrata, è la diffidenza e le occhiate di sbieco, agisce come se
volesse captare un complotto, si mostra come un pensiero diffidente,
rigidezza, attenzione diretta costantemente alle attività
investigative, ipersensibilità di fronte alle critiche, e regole di
condotta come il sospetto, l'ostilità o l'arroganza. Solitamente
sperimentano una trasformazione dei sentimenti amorosi in stati di
odio e persecuzione e quando aumenta la pressione finisce per
prodursi un insidioso sviluppo di un sistema delirante persistente,
con allo stesso tempo il mantenimento della chiarezza e dell'ordine
di pensiero, la volontà e l'azione.

La personalità catturata da Lilith è un osservatorio ipervigile che
non fa congetture stravaganti, indaga ed esamina attentamente ciò
che sta vicino, è carente d'umore che può sentire come umiliante,
non lo intrattiene, ed inoltre lo interpreta come qualcosa di
ridicolo. D'altra parte appare un forte fascino per i significati
occulti, e gli avvenimenti che escono dal solito gli suggeriscono
una spiegazione straordinaria. Presenta come tratto caratteristico
un'incapacità di perdonare e dimenticare, e generalmente è
vendicativo. La sua capacità per scovare i difetti è molto
sviluppata, più si compromette personalmente più si sente
minacciato. Negli attimi di perdita di controllo si trova
sconcertato e con frequenza descrive la sensazione che "qualcosa di
strano sta succedendo" e sperimenta sentimenti di spersonalizzazione
e diventano di nuovo diffidenti, polemici ed ipersensibili nelle
loro relazioni interpersonali. Mantiene un atteggiamento difensivo
le cui due armi principali sono la sfiducia e l'eccessiva
aggressività. Il suo rendimento intellettuale spesso è superiore
alla media, visto che dedicano tutto il loro sforzo per mantenere le
facoltà sotto controllo, generalmente soffrono di aumenti di memoria
indotti dalle loro motivazioni.

PROTOTIPO FEMMINILE MAL INTEGRATO

Lilith, per essere un modello femminile, domina con maggior facilità
una personalità femminile, perciò questo modello si presenta più
attivo in un certo tipo di donne che hanno la sensazione di essere
il centro di attenzione per gli altri, sono donne che si offendono
facilmente o si sentono apprezzate di meno, possiedono nella maggior
parte dei casi un orgoglio ingiustificato o un aspetto di
autosufficienza. Agiscono con cautela e si preoccupano delle
motivazioni e significati nascosti, ed esagerano la loro autonomia.
Hanno la sensazione d'essere differenti e generalmente si muovono
per qualche "crociata" contro le ingiustizie sociali. Si sentono
male lavorando "sotto" altri, hanno un conflitto con la figura
d'autorità ed un'ipersensibilità di fronte alle sensazioni (spesso
gradevoli) ed hanno sempre illusioni auditive, sentono voci interne
che non associano con la coscienza e preferiscono mantenere un
atteggiamento polemico e provocatore, scelgono di discutere invece
di cedere, come l'archetipo originale. Si sentono più comode di
fronte ad un nemico ben identificato che di fronte ad una persona la
cui posizione non è chiaramente definita. Sembrano ansiose di
scoprire un'ingiustizia sociale e poi canalizzare la loro ira per
rettificarla. Hanno il desiderio di "dare una lezione alla gente".
La loro forza risiede nella repressione.

LA REPRESSIONE NEL MODELLO MASCHILE

La cattiva integrazione o il rifiuto assoluto di questo modello
inconscio negli uomini, fa sorgere una personalità misogina o
xenofoba ed agisce attraverso un comportamento critico carico di
puritanesimo. Sono persone sottoposte ad un'intensa tensione
inconscia e si mostrano intolleranti. Hanno bisogno di giustificare
i loro sentimenti collerici e tendono a colpevolizzare gli altri.
Propendono all'iracondia ed hanno un'influenza distruttiva e
fallimentare nella vita comune, giacché reagiscono con un tipo di
risposta esagerata, fuori luogo.

PROTOTIPO FEMMINILE BEN INTEGRATO. LA DONNA CIRCE

Quando questo modello è accettato o ben integrato appare in maniera
spettacolare nella donna che è descritta da Manuela Dum nel suo
libro delle Dee. "La donna Circe ha avuto il coraggio di guardare
nel suo interno ed illuminare una forza selvaggia che, in realtà,
condividono tutte le donne. La sua magia consiste nella capacità di
erigersi come dominatrice. La donna Circe vive nel suo mondo magico
ed invita gli altri a partecipare della sua stregoneria. E' questo
tipo di donna che riceve gli altri in maniera accogliente, ispirando
una sensazione di calore che gli fa aprire i loro cuori e rivelare i
loro segreti al suo cortese ascoltare. La sua presenza ed i suoi
modi possono causare una trasformazione alchemica in altre persone,
per esempio, possono far sì che gli altri si sentano comodi ed in
contatto con i loro propri istinti. La donna Circe generalmente
possiede una profonda conoscenza delle energie che governano il
corpo, potrebbe essere dottoressa, agopunturista o fisioterapista" .

LA LILITH DI GOETHE

Un'altra descrizione di questo modello viene dalle mani di Goethe
che nel suo Faust fa chiedere a Mefistofele: "Chi è quella? - E lui
gli risponde - Guardatela bene, è Lilith. La prima donna di Adamo.
Attento con l'innamorarvi dei suoi preziosi capelli e
dell'acconciatura con cui si abbellisce, perché quando con gli
stessi arriva ad appropriarsi di un giovane, poi non lo lascia più".
O nel sogno della Notte di Walpurga che la fa apparire in questo
modo: "Dice un puritano - la disgrazia mi porta a questo luogo
maledetto. Che diavolo fanno qua? Tra la tanta stregoneria che c'è
in questo posto, vedo solo due impolverate. A ciò lilith risponde:
Le polveri, lo stesso che i vestiti, servono solo per le vecchie
rugose, io non ne ho più bisogno e, quindi, monto il mio caprone
nuda ed ostento il mio bellissimo corpo ben fatto".

IL FINE D'INTEGRARE IL MODELLO

Integrare il modello di Lilith equivale ad accettare la nudità e le
pulsioni primitive come una parte, anche se fosse la parte oscura,
la più distante della coscienza, della nostra personalità. E' il
lavoro dell'astrologo e dello psicologo illuminare quest'aspetto
della coscienza, chiarire e facilitare all'individuo la conoscenza
di questo archetipo oscuro attraverso del quale si deve passare per
raggiungere l'integrazione della personalità.
Parole chiave di Lilith:

CARATTERE: intellettualmente superiore, memoria di ferro ed
eloquenti, sentono voci interne, colpevolizzano gli altri, carattere
rivendicatore, personalità proiettata, sospettosi e suscettibili,
vendicativi.

DESTINO: si muovono per una qualche crociata, desideri di dare una
lezione ad altri, potere di decisione e di responsabilità , si
allontanano dalle norme sociali, bluff e infedeltà, si negano a
sottomettersi al partner, amori illegittimi, rompono la vita in
comune.

LILITH IN ASTROLOGIA

Quando si parla di Lilith o della Luna Nera non ci si riferisce a
pianeti o a corpi celesti materialmente identificabili, ma a punti
dell'orbita Lunare. La Luna, girando intorno alla Terra, non forma
un cerchio ma un'ellisse, ossia una figura geometrica seguendo la
quale la Luna si avvicina al nostro pianeta o se ne allontana. La
posizione più distante si chiama apogeo ed è questo punto che gli
astrologi chiamano Lilith. All'interno dell'ellisse ci sono due
punti fissi chiamati "fuochi": uno è occupato dalla Terra, l'altro è
chiamato Luna Nera e si trova sulla stessa linea dell'apogeo- Lilith.
Sia Lilith che la Luna Nera sono quindi due Punti Fittizi, che
rappresentano lo stesso principio: una tendenza istintiva che
influenza il comportamento e che riguarda il lato tenebroso e
indipendente del Femminile, presente in ogni essere umano.

In astrologia la posizione di Lilith corrisponde alla dialettica tra
il conscio e l'inconscio, tra il rifiuto delle regole stabilite e
l'aspirazione a liberarsi. L'apogeo, punto in cui si localizza
Lilith, rappresenta infatti la posizione in cui la Luna è
potenzialmente prossima a sfuggire alla forza di gravitazione
terrestre ed in questo senso la simbologia di Lilith è quella della
tensione verso la liberazione. Poiché la Luna però, continuando il
suo percorso si riavvicina alla Terra, l'altro aspetto di Lilith
ricorda la sua immersione nel Mar Rosso e quindi la sua ribellione e
la sua caduta.

Nei Temi natali Lilith - pur riguardando un lato oscuro della
personalità legato al Femminile, alla sessualità con i suoi tabù e
deviazioni, ad una figura materna castrante o ad una immagine di
donna fatale e distruttiva - non deve essere interpretata solo in
questo modo. Abbiamo visto infatti come in Lilith esista una
tensione verso l'alto che può dare indicazioni riguardo al nostro
rapporto con il trascendente o alla maniera in cui ciascuno di noi
riesce a far convivere la parte razionale e consapevole con quella
più istintiva e intuitiva.

Dalla prospettiva astrologica si può fare un po' di chiarezza sulla
maniera individuale di trasferire questo livello di coscienza. Dai
suoi aspetti o relazioni con altri pianeti ci può informare del modo
in cui arriva o la forma con cui si relaziona con le altre parti
della personalità, e per la sua posizione, l'area della vita da dove
agirà con maggiore nitidezza.

LILITH NELLE CASE

In primo luogo faremo un trascorso della posizione di Lilith nelle
differenti case. Da questo itinerario si può conoscere, con
determinazioni, una parte del modo di manifestarsi di Lilith in
funzione della sua posizione. Ovviamente questo lavoro non vuole
essere l'unica possibilità, neppure molto meno, ma è un piccolo
tentativo per chiarire un poco come agisce questo oscuro archetipo.

LILITH IN CASA 1

Quando Lilith appare in questa posizione, vicino all'ascendente,
segna un'integrazione del modello, giacché la maggior parte delle
sue proiezioni vanno dirette contro se stessa, perciò appare in
queste persone un carattere speciale che facilita l'espressione del
subcosciente.

Tanto negli uomini che nelle donne si può apprezzare un aspetto
magico nella sua condotta, così come un carattere che non si
sottomette mai al suo partner. Forse nelle donne è più visibile
questo carattere di non sottomissione.

E' un tipo di persone che gli risulta più facile esprimere
l'inconscio, manifestare il simbolico e rendere cosciente
quest'aspetto cupo dell'essere umano, che corrisponde con l'ombra di
Jung.

In molti casi sono persone che hanno passato una purificazione, una
trasformazione profonda, che hanno vissuto situazioni limite, alle
porte con la morte, o che hanno sperimentato stati mentali vicini
alla pazzia, che hanno dovuto imparare ad uscire dal pozzo
dell'incoscienza ed hanno un carattere singolare che gli consegna
una lucidità speciale. D'altra parte sono individui che hanno un
potere d'attrazione speciale che non si può correlare al loro
fisico, è come una saggezza che non si origina nell'informazione
ricevuta, che si somma ad un carattere dominante o incita alla
curiosità degli altri.

LILITH IN CASA 2

Qui il livello di coscienza più primitivo agisce da un piano
materiale, è un livello che hanno a portata di mano e che causa
conflitti che hanno a che vedere con i beni materiali.

Pare che garantisca i guadagni però con forti obblighi verso
l'impiego, la professione, i beni immobili o verso tutto ciò che da
benefici.

Quasi sempre facilita la prosperità economica con la stessa
intensità che assoggetta. Per molti uomini rappresenta una donna
alla quale è legato economicamente, qualcuno dal quale non si può
separare del tutto o da chi non possono svincolare i loro beni: per
alcuni è la madre, per altri la moglie o le loro clienti femminili.
Nelle donne solitamente è il contrario, e sono il padre, la
professione o il marito chi le assoggettano ai beni o le risorse
economiche.

D'altra parte c'indica i desideri di maggiore autorità, poi un calo
del potere personale a causa dell'ambiente più vicino, forse perciò
viene facilitato lo sviluppo interiore che le avvicina alle pratiche
magiche, ed il loro desiderio si canalizza attraverso il tentativo
di essere un maestro/a di stregoneria o un esperto/a dell'inconscio.

LILITH IN CASA 3

In questa posizione questo archetipo si esprime attraverso la
comunicazione. Tutte queste persone finiscono per disporre di
un'informazione ispirata a questo lato oscuro della coscienza, hanno
sempre conoscenze sull'inconscio o l'occulto che mascherano da
saggezza.

La forza gravitazionale di Lilith s'installa nell'area del
linguaggio, si erige a dominatrice del verbo e della mente concreta.
Sono persone che cercheranno di elevarsi a dominatori delle idee,
poi non lo sono, perciò non c'è d'aspettarsi una vita di relazione
con molte discrepanze ed una difficoltà per integrare le loro idee
tra i suoi compagni.

Solitamente possiedono una mente castigatrice, avvolgente e
dominante, e nel caso sia mal integrata, a causa dei cattivi aspetti
con il Sole, la Luna o i pianeti più significativi, può portare a
vivere epoche di pazzia, ossessionati da un'idea che non riescono a
partorire. Tuttavia, piano piano questo lato oscuro si integra, dopo
una purificazione o una trasformazione profonda, si apprezza in loro
un maggior potere decisionale e di responsabilità . Appare in loro
una grazia persuaditrice ed una profonda conoscenza delle energie
che governano il corpo, forse perciò qualcuno riesce ad essere un
buon maestro di stregoneria, o di conoscenze profonde sulla psiche
umana.

LILITH IN CASA 4

Quando Lilith è in questa casa, e non è correttamente integrata, è
un pacchetto di energie che ha una forza speciale.

E' un modello da combattere per la coscienza, forse per questo,
prende forza e proverà in tutti i modi a arigersi come dominatrice.
Indica poi una fonte di complessi che possono provenire dalla
sessualità repressa, e quanto maggiore è l'energia repressa, più
forte sarà il potere d'attrazione sugli altri. Qui Lilith è la fonte
di forza, il "genio" di questo tipo di persone ed anche il demonio
che le possiede. Il potere di queste persone si basa sul fatto che
l'archetipo di Lilith s'identifica con l'io senza che riescano a
distinguerlo dalle loro attitudini coscienti.

In tutti loro si può apprezzare desideri di possedere più autorità,
provando a costruirsi una personalità dominatrice e sforzandosi in
questo, creandosi con il tempo un temperamento castigatore,
avvolgente e dominante come quello che racchiude questo modello.
Solo dopo una purificazione o una trasformazione profonda, quando
assumono l'inaccettato e il represso, raggiungono un alto livello di
decisione e responsabilità , perciò gli muove la "speranza" nella
quale sono latenti tutte le possibilità, tutte le ricchezze e tutti
i desideri.

LILITH IN CASA 5

In questa posizione, l'archetipo di Lilith si integra conforme
all'individuo che si permette di creare, anche se molte volte le sue
creazioni hanno un contenuto impudico e risulta molto difficile da
integrare nel suo mezzo sociale, mentre in altri casi, questa forza
gravitazionale si canalizza attraverso creazioni che sorprendono per
la loro genialità.

Le espressioni di quest'area di vita, ludiche, festive o sessuali
sono soggette a stai d'animo ed impulsi improvvisi, soprattutto se
Lilith viene repressa.

In molti casi li porta a realizzare atti che la volontà cosciente
non approva e devono confrontarsi ed accettare qualità inaccettabili
o represse, apposte alla volontà dell'io cosciente ed integrare
desideri che si allontanino da ciò che le norme sociali accettano.

Il suo nucleo di amicizie intime sarà composto da persone sulle
quali poter proiettare ciò che a loro costa assumere, perciò non
sarà strano che si leghi a persone nelle quali questo archetipo sia
abbastanza visibile, dove non mancherà mai il colore lillà in
qualcuno dei suoi indumenti o nel colore dei suoi labbri.

LILITH IN CASA 6

Nella maggior parte dei casi la forza gravitazionale di Lilith si
incentra nel mondo lavorativo, da dove irradiano un potere di
attrazione speciale.

Solitamente sono persone che attraggono gli altri verso dove loro
saranno assoggettati per obbligo. Appare in individui che si
occupano di attività che attraggono gli altri. E' il miracolo di un
gruppo di curiosi.

Questa posizione indica inoltre che dopo una purificazione o una
trasformazione profonda, che il qualche caso è semplicemente dover
cambiare lavoro, possono arrivare a viversi periodi di prosperità
con potere decisionale e di responsabilità .

Nel suo aspetto negativo, quando l'archetipo non è ben integrato,
indica disaccordi nel lavoro, desiderio di maggior autorità e
negazione alla sottomissione agli altri. La sua debolezza psichica è
marcata da stati d'animo ed impulsi improvvisi, atteggiamenti
contrari al loro amor proprio che gli obbliga a chiedere scusa o che
non possono spiegare adeguatamente, e che può portarli a malattie
non gravi però inspiegabili che gli obbliga a lasciare il loro
lavoro durante un periodo, necessario per accettare le qualità
inaccettabili o che non si riconoscono, e la parte oscura della loro
coscienza.

LILITH IN CASA 7

Questa non è una posizione comoda per integrare l'archetipo di
Lilith.

Tutte le cattive qualità che non si riconoscono, ciò che non si
accetta o è difficile assumere, si proiettano sul partner o sugli
altri, compresi i desideri di possedere maggior autorità e la
tentazione di ergersi come dominatore, così è difficile vivere in
coppia.

Quasi tutti i casi hanno esperienze di una o più rotture o perdita
di partners. Solo poca gente , che hanno abbastanza accettato il
modello ed il partner, hanno una personalità più integrata ed un
importante potere decisionale e di responsabilità , riesce a
mantenere questo tipo di relazioni.

In generale appare in persone che hanno straordinarie abilità per
proiettare ciò che non possono riconoscere in loro stessi, ciò che
non accettano come individui. Trovano con facilità il più piccolo
difetto negli altri, però hanno una grande difficoltà ad accettare i
loro oscuri desideri, o quelli che si allontanano dalle norme
sociali e familiari. Il loro potere di attrazione risiede nel loro
grado di repressione, però quando eccedono in questa repressione
solitamente soffrono malattie di origine psicosomatica che gli mette
in svantaggio rispetto al loro mezzo. Dopo una purificazione o una
trasformazione profonda sguinzagliano i loro desideri di autorità e
provano a ergersi da dominatori, solitamente aumentano il loro
potere decisionale utilizzando un buon travestimento di saggezza.

LILITH IN CASA 8

Questa forse è la posizione meno conflittuale di Lilith, visto che
si manifesta da un area della vita affine ai desideri.

Le aspirazioni di maggior autorità formano un blocco monolitico con
l'insieme delle ambizioni. Anche se per quelli che hanno il modello
molto represso, questi desideri possono allontanarsi troppo dalle
norme sociali ed hanno molti contenuti psichici difficili da
esprimere.

Nonostante tutto, quando questo aspetto oscuro della coscienza è
assunto o ben integrato nella personalità, riescono a attrarre ciò
che desiderano, però quando non è così, e l'inaccettabile resta
represso, si può aspettarsi una fonte di insoddisfazioni o una
repressione difficile da accettare.

D'altra parte indica che le loro ambizioni sono intrise dalla
tendenza alla sicurezza materiale. In generale Lilith incrementa il
potere psichico e sveglia la curiosità per i temi misteriosi,
esoterici ecc. Spostano verso un mondo enigmatico tutta l'energia
che reprimono di questo archetipo. Poi, più reprimiamo ciò che non
possiamo integrare nel quadro della vita quotidiana, avremo maggiori
poteri magici, esoterici o di qualunque indole, e maggior rischio di
invasione dell'io cosciente che gli può portare a stati di grandezza
e megalomania e maggior rifiuto da parte degli altri. In questo
stato possono vedersi coinvolti nell'elaborazione di pseudocomunità
ed arrivare a credere che hanno ottenuto tutta l'essenza della
conoscenza.

LILITH IN CASA 9

Quando Lilith si trova in questo settore della vita, ciò che non
riconosciamo o che si reprime, il lato oscuro della coscienza è la
fonte di forza che incita alla riflessione ed all'idealismo. La
conformazione intellettuale di questi individui sarà sempre intrisa
di un forte contenuto magico o di conoscenza dello psichismo molto
sviluppato.

A maggior integrazione dell'archetipo, avremo una migliore
manifestazione delle qualità della mente astratta, musica, poesia ed
arte.

Però quando le pulsioni inconfessabili dell'anima si oppongono alla
volontà, e rimangono inaccettabili o represse, questi contenuti
psichici difficili da esprimere, si possono trasformare in
alterazioni della coscienza che provocano strane malattie
psicosomatiche o tentativi di cambiare il fisico o la salute con
mezzi drastici o draconiani, diete strette o operazioni non
necessarie.

Da questa casa, Lilith si esprime come la voce della coscienza,
l'ombra dell'anima è qui la guida che aiuta nella realizzazione dei
più alti ideali, la censura dell'io cosciente è la voce che gli
permette di riconoscere se stesso nella sua essenza e nelle sue
modificazioni, e che gli può portare la conoscenza interiore. Perciò
questa è la posizione che facilita l'integrazione del modello, però
come in tutti gli altri casi, senza non prima passare per una
purificazione o una trasformazione profonda, visto che quando no si
integra, si origina una personalità dogmatica che pretende solo di
avere maggior autorità e dominare.

LILITH IN CASA 10

In questo posto è forse dove meno si possono occultare i desideri di
maggior autorità, poi indica una carenza di potere.

In generale quando è assunto questo oscuro modello inconscio, indica
periodi della vita con molta prosperità, successo sociale e vittoria
sugli avversari. Però in tutti i casi si apprezza una negazione a
sottomettersi agli altri e grandi speranze di raggiungere cariche
importanti, ed una posizione sociale che è più alta delle reali
qualità personali. Quando non è ben accettata si osserva in loro
un'ambizione smisurata, una speranza infondata per arrivare a stare
al di sopra degli altri.

Solitamente sono persone che provano sempre a dominare, specialmente
le donne, ed è ciò che le impedisce enormemente o le impossibilita a
mantenere un partner in condizioni normali. A maggior integrazione
dell'inaccettabile, represso, o difficile da assumere, si nota un
aumento della grazia personale e delle doti di persuasione. Però
questo non succede senza prima passare per un periodo di
purificazione o trasformazione profonda che implica tappe della vita
vuote o dove appaiono stati d'animo ed impulsi improvvisi che
provocano disaccordi nell'ambiente sociale o familiare, visto che si
ribellano apertamente contro qualunque figura di autorità.

LILITH IN CASA 11

Le speranze di arrivare ad essere una persona affascinante sono più
ferme che in nessun altra posizione. Appare in persone che sanno
dispiegare tutta una rete di incanti nell'ambito delle amicizie o
tra la loro clientela, come succede con le persone che si dedicano
alla più vecchia professione del mondo.

Solitamente sono sempre persone attrattive o incantatrici, però
mantengono una tendenza a dominare dentro un gruppo, pretendono di
avere, ed a volte lo ottengono, maggior decisione nel gruppo.
Solitamente sono quelli che decidono dove andare a mangiare, il
luogo delle vacanze o quando si deve fare una riunione. Per questo
sfruttano tutta la loro grazia e potere di persuasione. D'altra
parte si mantengono, sempre se possono, liberi da compromessi con
gli altri, e negano di sottomettersi ai desideri del gruppo.

Quando questo archetipo è male integrato e non assumiamo le qualità
censurabili o represse, proiettano sulle loro amicizie queste
oscurità dell'anima o cupi desideri della coscienza, che non
riconoscono in loro stessi. Per cui è normale che nel loro circolo
di amicizie appaiano persone che inscenino il prototipo di Lilith,
donne femministe con rossetto color lillà, o persone che hanno in
qualcuno dei loro indumenti questo colore.

LILITH IN CASA 12

La forza gravitazionale di Lilith, rappresentante delle qualità
difficili da accettare, agisce in questa casa come un fuoco
d'energie sempre inconscio, difficile da integrare, nelle quali la
censura della coscienza può manifestarsi apertamente.

Quest'aspetto cupo, con il suo contenuto psichico complicato da
spiegare, solitamente rimane represso e quindi rinforzato con
rischio di azioni autonome, cosicché in qualche occasione può
sorgere ed identificarsi con l'io.

Questa incapacità per distinguere Lilith costituisce una fonte di
pericolo, visto che può emergere come genialità o come demonio.

In tutti i casi, quanto maggiore è la repressione degli istinti,
cioè, quanto meno coscienza hanno dei loro desideri di possedere
maggior autorità o altri che si allontanano dalle norme sociali, più
forte sarà il loro potere di attrazione ed il travestimento della
sapienza. Tuttavia attraverso una purificazione o trasformazione
profonda, sono persone che possono arrivare ad integrare in maniera
intima questo modello cupo opposto alla volontà dell'io cosciente ed
arrivare ad avere abbastanza potere personale, di decisione e
responsabilità .

LILITH NEI SEGNI

Suo domicilio è considerato il Capricorno, ma secondo alcuni il suo
aspetto evolutivo è domiciliato in Aquario.

Ariete: Lilith può indicare il rifiuto dei valori "maschili" di
forza e competitività e la ricerca, talvolta violenta, di una
propria dimensione.

Toro: Lilith indica un problema circa la possessività materiale o
affettiva e il necessario distacco.

Gemelli: La "parola" diventa un mezzo per ferire o per non sentirsi
isolati; si è divisi tra le proprie idee e il desiderio di andare
d'accordo con le persone vicine.

Cancro: La madre, la famiglia e, per una donna, la maternità sono
vissuti sia come pericolo che come rifugio. Al di là delle scelte si
tende quindi a rimettere ciclicamente in discussione la propria
stabilità affettiva.

Leone: L'eccessivo senso di se stessi e il timore di non essere
abbastanza amati può rendere difficile l'amore. La dialettica si
sviluppa tra il desiderio egoistico di vedersi riconosciuti e
apprezzati e il dono generoso di se stessi.

Vergine: Le esigenze perfezionistiche del Segno si acutizzano perché
nascondono la paura del caos; cercando di tenere tutto sotto
controllo ci si può specializzare in un campo specifico oppure si
possono somatizzare i problemi attraverso una malattia.

Bilancia: Si vive tesi tra il desiderio personale di amore e armonia
e l'attrazione verso persone ambigue, contraddittorie, ribelli. Si è
tentati da esperienze sentimentali difficili oppure, per paura di
queste, si diventa molto selettivi e poco disponibili.

Scorpione: Si ha bisogno di sensazioni forti per superare la propria
dimensione umana, ma questa esigenza spinge al rischio e verso
situazioni estremamente pericolose, sia nel sesso che nella vita in
generale.

Sagittario: Qui la dialettica vive tra il bisogno di credere e
quello di essere liberi. La ricerca di una diversa dimensione può
spingere verso nuove filosofie o verso forme di fanatismo che
tolgono quella libertà a cui si aspira.

Capricorno: L'ambizione da una parte e il rifiuto della gerarchia o
delle regole stabilite dall'altra sono i due poli di una situazione
in cui il "tutto o niente" è la regola.

Aquario: Il bisogno di vivere l'amicizia o far parte di un gruppo si
scontra con la tendenza a coltivare la propria originalità e ad
andare controcorrente.

Pesci: L'inconscio può sommergere Lilith che sarà magneticamente
attratta dal caos: paradisi artificiali, materialismo, deviazioni di
ogni genere. Ma l'altro polo di questa posizione è la sublimazione e
la ricerca di distacco dalla materia.